sabato 27 febbraio 2010
Corso di obbedienza 2° lezione
Nella foto: Una di quelle giornate nelle quali sembra di abitare in un bel posto. Da sin: i tre corni di Canzo, la Grigna e il Resegone fanno da sfondo al paese. In primo piano quello che io chiamo "l'Half Pipe", il pezzo di sentiero per Ruginello incassato fra due rive scoscese. Uno dei luoghi di gioco preferiti per le acrobazie di Judi.
Giuditta, Tesla, Mila (anche il proiettile si è iscritta al corso!), Milù, Yvy, Simba e Meghi (sic!). Questi gli iscritti al corso, Simba è un labrador moolto vivace, Milù e Yvy sono pastori tedeschi e Meghi è una piccola pincher obesa. Gli altri li conoscete già.
Nella seconda lezione abbiamo fatto esercizio di conduzione al guinzaglio: "al piede".
Si tratta di camminare con a fianco il proprio cane e fargli (o farle) capire che siete voi che guidate, questo in sintesi. In dettaglio occorre agire molto decisamente sul guinzaglio quando il cane tende a tirare o a fermarsi, dando uno strattone tipo "ferrata di un marlin" quando siete a Cuba a cayo largo a fare pesca d'altura, una cosa così. Una botta decisa e via. Il tutto rinforzando il messaggio con un secco "no!" quando il cane tira. In futuro, ci dice Pierangelo, il cane sentirà il NO e lo associerà allo strattone e quindi si fermerà anche senza dover per forza strapparle il collo.
Il buon vecchio Pavlov, insomma.
Judi, Tesla e Mila se la sono cavata alla grande, a loro basta far finta di tirare il guinzaglio e già si arrendono, altri cani hanno avuto qualche problemino, soprattutto Simba, al quale ad un certo punto Pierangelo ha dovuto far capire chi comanda. Poichè non ne voleva sapere di ubbidire e star buono, e continuava a saltare leccando il viso a Pier, questi ha tentato prima con un paio di metodi poi, visto che non funzionava, ha preso il guinzaglio e ha messo lo scarpone sul guinzaglio a pochi cm dal collo del cane, costringendolo a sdraiarsi per terra. Simba non ci stava e si divincolava urlando e rischiando di strozzarsi. Per alcuni secondi, che sono parsi durare in eterno, nessuno fiatava, eravamo terrorizzati dalla scena. Il cane che urlava, Pierangelo che non mollava affatto la presa, il proprietario preoccupatissimo, ma oramai bisognava portare il concetto alle sue estreme conseguenze. C'era in gioco tutta l'autorità del nostro istruttore. Il cane doveva arrendersi e cedere. Dopo pochi secondi, dicevo, Simba finalmente si ferma ansimante, e subito Pier lo accarezza a lungo e gli fa i complimenti. Il cane inizia a scodinzolare, la tensione si scioglie e Pierangelo molla la presa. Simba è tranquillo di fianco a lui, agita la coda, è provato ma non spaventato o ferito, e Pier ci spiega quello che è successo. Mentre Pier sta spiegando, Simba, a sorpresa, tenta ancora di saltare e leccargli il viso e Pier riparte con lo stesso metodo, ma questa volta il labrador si ferma immediatamente: ha capito, e non ci sarà bisogno di un terzo esempio.
La lezione finisce con 15 minuti di gioco, nei quali Judi è come al solito felice come un bimbo. Io registro ancora una volta che Giuditta, con sempre maggiore frequenza, si lascia avvicinare anche quando è libera, e pare sempre più serena anche in presenza di estranei. Pierangelo scommette una pizza con me che entro 8 lezioni lei si lascerà avvicinare tranquillamente dagli estranei. In tal caso sarò felicissimo di pagargliela!
E adesso, per la rubrica "facciamo le pulci a tutti perchè sono un rompiballe" diciamo alcune cose sul corso, magari col sorriso sulle labbra.
Pierangelo mi piace molto, mi piace la passione che mette nel parlare e la sua sicurezza nel gestire gli animali, però la didattica di questa lezione non è stata il massimo, non me ne voglia. Uno che fa l'esercizio e tutti gli altri fermi per decine di minuti è una situazione che alla lunga stanca e deconcentra, e non si riesce a mantenere elevata la curva di attenzione. Forse potevamo provare, ad un certo punto, a fare l'esercizio ognuno per conto proprio, in una direzione diversa e poi confrontarci, poi inserire varianti (a destra, a sinistra, il giro). Insomma farci muovere di più. Mi è sembrato che gli animali fossero un po' stufi ad un certo punto.
Ma questo lo dico solo perchè sono un rompiballe al quale non va mai bene nulla. E' solo l'inizio e bisogna aspettare per esprimere un giudizio più completo. In ogni caso, lo ammetto, adesso non vedo l'ora che arrivi venerdì per portare Judi a Lomagna, e finchè sarà così, va benissimo.
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