Lo aspettavo da tempo.
Aspettavo il momento in cui Judi avesse dato segni di territorialità e di protezione nei confronti del "branco" in cui vive, e ieri sera è accaduto. Vale la pena di raccontare quello che, agli occhi di un neofita, passerebbe come un banale episodio ma che, conoscendo la storia di Judi, assume invece un altro significato.
Di solito Judi passa le sue serate, mentre noi ceniamo, tranquillamente spaparanzata sul tappeto davanti al divano. Lì si stiracchia e se la dorme beatamente. Quando invece viene Alessandro a cena da noi (il ragazzo di mia figlia), Judi è sempre molto spaventata e chiede di andar fuori sul balcone, nella sua cuccia, dove finalmente si tranquillizza. Ieri sera invece, mentre i due ragazzi stavano al piano di sopra, lei gironzolava inquieta in cucina, dove invece non viene quasi mai, e mi stava particolarmente attaccata. Se mi spostavo dal lavello al frigor lei mi seguiva, se uscivo sul balcone a buttare la plastica mi veniva dietro, e così via. Egle impazziva e le soffiava come un cobra, anche perchè ha sempre considerato la cucina come un "suo" esclusivo territorio, ma io non ci badavo, anche perchè la cucina era un po' affollata, con Anna e Ele che si davano da fare.
Quando Ale è comparso alla fine della scala per venire a tavola io stavo sistemando qualcosa nel frigor e davo le spalle a Judi che, dietro di me, distava più di 5 o 6 mt da Ale, in quell'istante proprio al primo gradino della scala che porta al piano di sopra.
Ebbene Judi ha brevemente ringhiato verso di lui!
Era lontana da lui, e tra loro c'era anche il tavolone da pranzo, avrebbe potuto scappare via e invece se ne stava in mezzo a noi quattro ed ha ringhiato, ha mostrato di voler proteggere il branco!
All'inizio non ci ho fatto caso, ero girato, poi ho guardato Ale e gli ho chiesto se avevo sentito bene, se era vero che gli aveva ringhiato. Ebbene sì, l'abbiamo sentito solo io e lui da tanto era debole il ringhio ma era vero!
Io l'ho accarezzata e tranquillizzata e ho detto ad Ale di far finta di niente, non guardarla assolutamente e ignorarla nel modo più assoluto, come se non esistesse, e di mettersi a tavola vicino a me. Se avesse dato ancora altri segni di aggressività sarei intervenuto io.
Judi invece si è tranquillizzata subito, e non si è più allontanata. E' rimasta per tutta la cena sotto il tavolo, tra le nostre gambe, compreso quelle di Ale, al quale non ha più rivolto nessun cenno. E' rimasta tranquilla tutta sera sotto il tavolo a dormicchiare, con le gambe di Ale a pochi centimetri da lei!!! Tranquilla e senza il minimo segno di aggressività, ma neppure di paura.
Come se quel piccolo segno di orgoglio o coraggio o autostima che ha fatto, l'avesse resa più sicura e meno paurosa.
E' sicuramente positivo tutto ciò che è successo, anche se ora occorrerà stare attenti al fatto che Judi non si lasci "troppo" prendere dal senso di protezione nei nostri confronti e di territorialità.
Mentre cresce sempre di più la sua autostima dovrà anche crescere la fiducia nei confronti degli altri, oppure, ed è quello che cerchiamo con l'addestramento di farle capire, quando è con il suo "capo-branco" non deve aver nulla da temere.
Per questo quando ha ringhiato io l'ho tranquillizzata e poi ho parlato con Ale e gli ho imposto di mettersi vicino a me. Tutta la scena, tradotta in linguaggio canino, significava:
Judi che ringhia e guarda Ale negli occhi "Hei, Ugo! C'è un estraneo pericoloso qui!"
Ugo che parla con Judi e la tranquillizza: "Brava Judi, adesso ci penso io! Ho visto! Non è pericoloso, ma lo controllo io stesso da vicino!"
Ale che non guarda mai Judi negli occhi: "tranquilla Judi, non ti affronto, non voglio essere pericoloso, me ne sto qui buono buono"
Risultato: Judi orgogliosa e tranquilla che dorme sotto il tavolo.
Non c'è male.
mercoledì 19 maggio 2010
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