Mi sono capitati due episodi, a pochi giorni uno dall'altro, apparentemente privi di legame fra loro ma che, ad una analisi più approfondita, mostrano di avere entrambi una particolare visione sulle priorità della vita. Entrambi gli episodi riguardano discussioni che ho avuto con persone anziane.
Il primo episodio vede come protagonista mio suocero, il quale ha cacciato a malo modo la Ele dal giardino (giardino non suo, per la precisione, ma di mio cognato) perchè stava giocando con la palla, e questo poteva danneggiare le piantine del vicino orto. Il tutto, è bene dirlo, urlando e agitandosi come un ossesso, col risultato di far arrivare da me la Ele piangente e incapace di spiegarsi perchè lei non potesse giocare nel giardino. Domenica a pranzo ho sollevato la questione con lui, cercando con ironia di fargli capire che forse ha esagerato, e sono stato attaccato violentemente.
La questione era che io non capivo che le piante si rovinano.
Ma lo so benissimo che le piante si possono rovinare (anche se occorre precisare che si trattava di un leggero pallone di gomma, non un pallone da calcio in cuoio), fin lì ci arrivo anch'io. Quello che mi son permesso di dire è stato: "e allora? e anche se si rovina una piantina di aglio? cos'è più importante? Se un giorno avrò la fortuna di avere dei nipotini che giocano in giardino penso sarò felice di vederli, anche se dovrò sacrificare il decoro e le piantine del mio bel giardinetto, cavolo." Se poi aggiungiamo tutto quello che Ele ha passato questo autunno il solo vederla giocare mi riempiva il cuore di gioia, e delle piantine di pomodoro, perdonate, ma me ne importava di meno.
Apriti cielo.
Non l'avessi mai detto.
Si è riversato su di me con una violenza improvvisa che ha molte spiegazioni, e sulle quali è meglio sorvolare in questa sede, ma alla quale ho dovuto reagire. Il lupo che è in me, davanti a uno che ringhia in quel modo, ha mostrato i denti e ha aggredito. Anche perchè la tensione si stava orientando sulla Ele e io non volevo permetterlo.
Secondo episodio.
Ho l'abitudine di salutare cordialmente chiunque incontri nei campi, e questo certamente non è un uso al quale sono avvezzi i bravi brianzoli, così chiusi nel loro guscio da riuscire raramente ad aprire la gabbia dei denti in modo da mutare in un sorriso spontaneo il ringhio che li accompagna sempre . Proprio non ce la fanno, al massimo reagiscono con un mugugno indecifrabile, spesso ritardato di parecchi secondi.
Così quando ho incontrato nei boschi il "perfetto-brianzolo-vado-in-chiesa-tutte-le-domeniche-voto-leghista-roma-ladrona-immigrati-di-merda" che, pur abitando in paese da 20 anni non mi ha mai rivolto il benchè minimo sguardo, ho salutato con un sorriso e con un sonoro "buongiorno" anche se gli arrivavo di spalle e Judi tirava come una matta (forse non gli piaceva il suo odore...).
Questo bofonchia qualcosa che sembra un rantolo di un tisico e poi mi chiama indietro: "ah, senta! (come se si ricordasse solo ora) Io le devo dire una cosa: lo sa che lei non può lasciare libero il cane?". Con tono arrogante e aggressivo.
Si, lo so che fino al 15 agosto non potrei lasciare libero il cane, lo so che le piantine di aglio si rovinano se ci va sopra la palla, ma mi avete preso tutti per deficiente, per caso? Lo so, lo so perdio! Lo capisco anch'io. Anche una mente poco brianzola come la mia lo capisce, diamine!
E capisco anche la differenza che c'è quando incontro altri cacciatori del mio paese, gentilissimi e sorridenti, che mi chiedono sempre di Giuditta e vogliono sapere dei miglioramenti, e mi raccontano le esperienze con i loro cani. Gentili e mai arroganti hanno in cambio tutta la mia stima e il mio affetto
Qui invece ancora una volta mi ringhiano contro, e ancora una volta il lupo reagisce.
E ancora una volta capisco benissimo che anche qui è questione di priorità.
Cos'è più importante per te, caro suocero? Avere in perfetto e simmetrico ordine tutte le pianticelle dell'orto? Mi dispiace per te, caro suocero. Avrai un orto perfetto, con tutte le belle piantine allineate e rigogliose, ma ti perderai completamente l'impagabile bellezza del veder giocare tua nipote nel giardino.
Cos'è più importante per te, caro brianzolo doc? Che nessuno straniero (anche se abita a 100 mt da te) venga nel tuo feudo a toccare i tuoi assurdi privilegi di cacciatore? Mi spiace per te caro brianzolo d.o.c.g., avrai pure i tuoi privilegi che la legge ti concede (e spesso ormai le leggi tutelano solo i privilegi di pochi...), ma ti perderai l'occasione di costruire rapporti sereni e magari più gioiosi con chi ti abita vicino.
E forse con questo eviteresti anche di trasformarti un giorno nell'Olindo di turno.
Gran lavoratore, molto riservato, devoto alla moglie e massacratore di vicini di casa.
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